Consideriamo le due equazioni fondamentali dell’elettrostatica in forma differenziale:
- divergenza del campo elettrostatico \nabla \cdot \vec{E} = \frac{\rho}{\epsilon_0} \qquad (1)
- rotore del campo elettrostatico \nabla \times \vec{E} =0
Poichè il rotore del campo elettrostatico è nullo, possiamo defininire il potenziale V: \vec{E} = – \nabla V \qquad (2)
Nota la densità di carica \rho possiamo determinare il campo elettrostatico \vec{E} = \vec{E} (x,y,z) e quindi il potenziale elettrostatico V =V (x,y,z).
Combinando le due equazioni (1) e (2) otteniamo: \nabla \cdot (- \nabla V) = \frac{\rho}{\epsilon_0} \qquad \Longrightarrow \qquad \nabla \cdot \nabla V = – \frac{\rho}{\epsilon_0}
Richiamiamo la definizione dell’operatore laplaciano \nabla^2: \nabla^2 \equiv \nabla \cdot \nabla \equiv \frac{\partial^2}{\partial x^2} + \frac{\partial^2}{\partial y^2} + \frac{\partial^2}{\partial z^2}
Possiamo quindi scrivere l’equazione di Poisson: \nabla^2 V = – \frac{\rho}{\epsilon_0}
Se \rho = 0 abbiamo l’equazione di Laplace: \nabla^2 V =0